Il season finale è forse l’inizio della vera evoluzione di Jaime Lannister?

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Jaime Lannister diede il giusto tono a Game of Thrones nell’episodio pilota, spingendo il giovane Bran Stark fuori da una finestra e paralizzandolo, la prima delle azioni indicibilmente crudeli dello show.

Perciò, nel finale della sesta stagione, si è creata una macabra simmetria data dal fatto che il figlio dello stesso Jaime, l’inesperto re Tommen, si è tolto la vita saltando da una finestra del castello. Queste due disgrazie, vagamente collegate a una lunga serie di altre morti e perdite di arti, inclusa la mano di Jaime, rispecchiano il gioco del trono, in cui cattiveria e malvagità inevitabilmente si ritorcono contro chi le ha commesse.

Un tempo aveva detto: ‘Lo faccio per amore’, e si trattava di proteggere sua sorella e i figli”, ha detto Nikolaj Coster-Waldau, che interpreta Jaime. “Ora i bambini non ci sono più.”

Jaime ha iniziato la storia con un ruolo da villain, ma si è evoluto in un personaggio più sfaccettato, diviso fra la sua pericolosa devozione all’amante (e sorella gemella) Cersei e altri istinti più onorevoli. Il finale ha visto Jaime di fronte a un bivio, dovendo affrontare di nuovo la perdita di un figlio e trovandosi nel mezzo fra Cersei, che ha rivendicato il trono con un golpe esplosivo, e il fratello Tyrion, che sta tornando nella capitale insieme alla rivale al potere di Cersei, Daenerys Targaryen.

Non scopriremo come reagirà a tutto ciò fino alla prossima stagione”, afferma Coster-Waldau. “L’ironia più crudele è che lui ha ucciso il Re Folle per salvare Approdo del Re, e ora ritorna per scoprire che è stata sua sorella a premere il grilletto.”

In un’intervista telefonica di qualche giorno fa, Coster-Waldau ha parlato dei pericoli di amare una regina folle, del legame fra Jaime e Brienne, e di possibili spinoff di Game of Thrones.

I seguenti sono degli estratti della conversazione.

Congratulazioni per essere sopravvissuto ad un’altra stagione.

Già, grazie a Dio.

Cos’è stata la sesta stagione per Jaime?

Per lui è stata un’altra stagione di cambiamenti drammatici. Ha perso il lavoro da cui credeva di non poter essere licenziato – non è più una Guardia Reale. È tornato a essere solo Jaime Lannister; quello è il cambiamento più grande. E tornare a casa con una figlia morta è stato orribile. Quando ha lasciato Approdo del Re nella scorsa stagione, perlomeno la sua famiglia era al potere. Al suo ritorno deve affrontare questa incredibile ribellione dei religiosi e dell’Alto Passero, e non è molto preparato per gestire una cosa del genere. Sfortunatamente, poi Cersei ha trovato un modo. Ogni volta che lui se ne va da Approdo del Re succede qualcosa di terribile.

Nella scena finale, Jaime ha lanciato a Cersei uno sguardo intenso ma molto ambiguo. Cosa puoi dirci a riguardo?

Credo che sia in shock. Gli stanno passando un sacco di cose per la mente – poi ti guardi intorno e vedi tua sorella dire al resto del mondo di andare all’inferno. La donna che ami si è trasformata apparentemente in una pazza. Se fossi un consulente di coppia, forse gli consiglieresti di riflettere su questa relazione.

Quanto gli costerebbe chiudere con Cersei?

Mi sono fatto la stessa domanda un bel po’ di volte. Questo è un mondo davvero estremo, ma sono certo che nella vostra vita ci sono delle persone per le quali ti chiedi: perché diavolo stanno insieme? Il loro rapporto non è alla pari, e perché continua? Alcuni diventano perfino dipendenti dalle loro relazioni anormali. Ma non so fino a dove debba essere spinto per lasciarla. Se riesce a perdonarla per questo, penso che possa perdonarla per qualsiasi cosa. È stata responsabile di un genocidio, e ha costretto il loro ultimo figlio a suicidarsi. Su una scala da 1 a 100, dove 100 è il momento in cui devi andartene, credo che ci troviamo a 99,9. Ma questo è Game of Thrones, quindi non si può mai sapere.

Ci ha colpito il parallelo fra la morte di Tommen e il momento in cui hai spinto Bran fuori dalla finestra, all’inizio di tutta questa storia.

È successo l’opposto di quella che era la sua intenzione all’inizio. Se Bran avesse detto a qualcuno ciò che aveva visto, i tre bambini sarebbero stati uccisi lì e in quel momento. Ora se ne sono andati tutti. Ciò che apparentemente era l’unica ragione di vita di Cersei – tenerli al sicuro e assicurare loro il potere – ora è svanito. Ha solo sé stessa e Jaime, anche se in realtà direi che ha solo sé stessa. Perciò credo che un’enorme parte di ciò che motivava questi personaggi ora non ci sia più.

Jaime ha iniziato lo show con un ruolo da villain. Che cosa simboleggia la sua evoluzione in una persona più comprensiva? Come si inserisce nel quadro più grande della storia?

Si tratta sempre della quantità di informazioni che si hanno. All’inizio, vedevamo solo le sue azioni; non potevamo capire perché si comportasse così. Poi ci rendiamo conto che, aspetta un secondo, magari non è un completo &#%!@?; forse aveva delle ragioni per fare quelle cose orribili. Ha visto un sacco di cose pazzesche. La storyline di Delta delle Acque riguardava, in un certo modo, le follie della guerra. C’è un tizio in un castello, che non vuole abbandonarlo. L’esercito nemico è più numeroso, ma per orgoglio lui continua a rifiutare, e se questo significa che dovrà sacrificare migliaia dei suoi uomini, allora così sia. La logica dietro tutto ciò – penso che Jaime abbia trovato una sorta di empatia, e abbia capito che, un attimo, tutto questo è folle. Almeno spero che sia così; forse ci sto pensando troppo. Sta invecchiando, e ha sperimentato la vera perdita – ha perso il padre, ha perso la figlia. Sotto certi aspetti si può pensare che abbia perso la sorella – è decisamente passata al lato oscuro. Questo ti cambia.

A Delta delle Acque si è anche riunito brevemente con Brienne. Come definiresti il loro rapporto?

Quando hanno fatto quel lungo viaggio insieme per tornare ad Approdo del Re e hanno imparato a fidarsi l’uno dell’altro, penso che quella sia stata la prima volta in tutta la sua vita in cui Jaime ha passato del tempo con una donna adulta che non fosse sua sorella. Lei rappresenta le parti migliori di me, e chiaramente ci sono dell’affetto e dell’attrazione, ma è uno scenario impossibile. Entrambi hanno dedicato la loro vita ai bisogni di altre persone. E non penso che saranno mai in grado di mettere sé stessi al primo posto.

In che modo la sesta stagione è stata diversa dalle altre?

Ovviamente, c’è tutta la questione del distacco dai libri. Ma credo di aver avvertito in modo più deciso che siamo vicini alla fine. Come Dan [Weiss] e David [Benioff] hanno detto, restano 13 episodi. Non sono molti quando consideri il numero di personaggi e di scenari. Arrivando alla fine dell’episodio 10, mi sono sentito più vicino alla conclusione. Daenerys sta arrivando, ha le sue navi, è tutto in movimento. Credo che ogni episodio sia stato un passo in avanti. Anche negli episodi in cui dovevamo solo preparare alcune storyline, c’era sempre qualcosa che ci portava più vicini a quella scena finale con Daenerys.

La quinta stagione è stata la più deprimente di tutte, perché, naturalmente, è finita con la morte di Jon Snow. Questa stagione è iniziata con la sua resurrezione – ha dimostrato che c’è la luce in fondo al tunnel, e che possiamo combattere. La fine della quinta stagione è stato il punto di svolta. Ovviamente, Daenerys è la bella eroina e vuole fare dei bei cambiamenti, ma allo stesso tempo usa delle armi di distruzione di massa. Adesso possiamo immaginare Approdo del Re totalmente in fiamme, ed è spaventoso.

Ora che lo show si avvicina alla fine, ci sono state alcune voci su uno spinoff. Riesci a immaginare degli spinoff basati su Jaime? Jaime e Bronn che si mettono in viaggio da soli? Jaime e Brienne che vanno a vivere insieme in un appartamento?

Sì, quello è perfetto. Come lo chiameremmo? Coinquilini?

Sterminatore di Cuori? Potrebbe essere una commedia sentimentale.

[Ride.] Lo Sterminatore di Cuori! Sì, perché no. Però deve essere una sitcom con delle risate preregistrate. Accetterei immediatamente. Altrimenti mi piacerebbe fare una stagione ambientata in un cabaret. Varys sarebbe il proprietario del locale, perché so che Conleth Hill sarebbe fantastico. E poi entreremmo tutti a turno e faremmo dei piccoli sketch. L’anno scorso abbiamo fatto un musical dei Coldplay. Credo che sia stato il nostro momento migliore.

Conleth Hill ha recitato in tantissimi musical a teatro; lui ce la farebbe.

Sarebbe strepitoso. Si potrebbero fare tantissime cose, e perché non approfittarne? Facciamolo per il resto delle nostre carriere – solo degli spinoff di Game of Thrones.

***

Cosa ne pensate? Per me è interessante constatare come questo tanto atteso cambiamento in meglio di Jaime, già avvenuto e conclamato nei libri ma ancora molto in divenire nella serie TV, sia stato preparato dalla prigionia del cavaliere e dal suo rapporto con Brienne, “interrotto” più volte (perché in fondo Jaime con la sorella ha un legame viscerale che va oltre l’affetto e oltre il sesso) da sue ricadute, e adesso sia riesploso (ed è proprio il caso di dirlo) per colpa di un evento traumatico come la deriva esplosiva di Cersei.
Sono curiosa di vedere come questo obiettivo trauma, nonché il lutto per la perdita del suo ultimo figlio, scaverà via ogni residuo sentimento per Cersei, dato che la responsabilità dell’accaduto è interamente sua. Sarà un percorso non privo di sconvolgimenti, ne sono sicura, ma di certo meritevole di un’occhiata.
Mi fa piacere che l’attore abbia confermato che la conoscenza e frequentazione con Jaime abbia cambiato il suo personaggio, così come che ci sia affetto e attrazione tra i due: a questo punto, possiamo dunque parlare di ship canon?
Insomma, ci sono molti sviluppi, in molti sensi, che attendono il nostro Sterminatore di Cuo… pardon, di Re.
(NdAranel)

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Fonte: New York Times

Traduzione: Chiara B.
Editing: Aranel/Mariacristina M.

Aranel

Graphic & Concept Designer, Illustrator and Cartoonist. But most of all, Art Lover. Daughter of the North. Nerd, and proud.

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