THE WINDS OF WINTER – BARRISTAN II

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Attenzione. Quello che segue è un resoconto del secondo capitolo di Barristan Selmy, letto da George Martin alla Boskone 2013. Non appena avremo (se mai ci riusciremo) il capitolo intero ovviamente faremo un upgrade.

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Il suo stomaco è attorcigliato dal nervosismo mentre cavalca attraverso i cancelli. Sa che la sensazione svanirà quando il tempo rallenterà nel caos della battaglia. Il cavallo di Dany supera facilmente i suoi uomini e il resto della cavalleria; Barristan ne è felice perché desidera correre più veloce del Vedovo e sferrare il primo colpo. Gli Yunkai sono colti totalmente impreparati e Barristan si avvicina all’Harridan, il più grande dei trabucchi. I Corvi della Tempesta lanciano il grido, “Daario!” e “Corvi della Tempesta, volate!” Barristan pensa che non metterà mai più in dubbio il valore dei mercenari.

Ci sono solo una trentina di iarde tra la cavalleria e le legioni Yunkai al momento in cui la difesa viene allestita. L’aria si riempie di le frecce. Un scudiero dei Corvi della Tempesta viene ucciso, e un proiettile perfora lo scudo di Barristan. Ci sono tre squilli di corno e i Combattenti delle Fosse escono dal cancello dietro di loro.

Barristan getta uno sguardo indietro per vedere i Combattenti delle Fosse. Ce ne sono circa duecento, ma fanno rumore per duemila. Una donna risalta tra tutti, con indosso nient’altro che schineri, sandali, una gonna di cotta di maglia, e un pitone. Barristan è un po’ scioccato e, osservando i suoi seni rimbalzare, pensa che quello sarà di certo il suo ultimo giorno. I Combattenti delle Fosse lanciano per lo più il grido “Loraq!” e “Hizdar!”, ma alcuni invocano “Danaerys!” Larraq viene colpito al petto da una freccia, spostando l’attenzione di Barristan più avanti, ma lo scudiero tiene alte le insegne e le fa sventolare.

Barristan ha raggiunto l’Harridan, ma una legione forte di seimila Ghiscardiani è schierata a difesa dell’enorme trabucco. Sono su sette ranghi – il primo è in ginocchio e tiene le lance puntate all’infuori e in alto, il secondo è in piedi e tiene le lance all’altezza della vita, e il terzo le punta da sopra le spalle. Gli altri sono armati di piccoli giavellotti e sono pronti a farsi avanti quando i loro compagni saranno caduti.

Barristan sa che la catena di un Maestro è forte come il suo anello più debole, e identifica le compagnie dei signori Yunkai come i più deboli dei suoi immediati nemici, di sicuro più deboli delle legioni di schiavi. In particolare, Barristan punta Piccolo Piccione ed i suoi Aironi. Gli schiavi scelti per essere Aironi erano spaventosamente alti già senza bisogno di trampoli, e indossavano corazze a squame rosa, piume e becchi d’acciaio. Ma Barristan capisce che saranno accecati dall’alba che sta sorgendo sulla città, e probabilmente romperanno i ranghi con facilità, perciò si allontana dalla legione a guardia della catapulta all’ultimo minuto e punta verso gli Aironi.

Taglia la testa di uno degli Aironi e i suoi ragazzi si gettano nella mischia. La cavalla di Dany spinge un Airone contro altri tre e tutti cadono a terra. In un attimo, gli Aironi sono in rotta e fuggono, a cominciare da Piccolo Piccione in persona. Purtroppo per lui, Piccolo Piccione inciampa sugli orli della sua armatura d’uccello e viene preso da Agnello Rosso. Piccolo Piccione implora pietà, dicendogli che otterrà un ricco riscatto. Agnello Rosso dice solo: “Sono venuto per il sangue, non per l’oro”, e colpisce Piccolo Piccione alla testa con la sua mazza, schizzando di sangue Barristan e la cavalla d’argento di Dany.

Gli Immacolati cominciano a marciare attraverso i cancelli, e Barristan vede che gli Yunkai hanno perso la loro occasione per lanciare un contrattacco efficace. Mentre osserva la maggior parte delle legioni di schiavi venir massacrate, per lo più quelle i cui membri erano incatenati insieme e non potevano ritirarsi, si chiede dove siano finite le compagnie mercenarie come quella di quei traditori dei Secondi Figli. Gli Immacolati terminano di allinearsi fuori dai cancelli, impassibili anche quando uno di loro numero cade con un dardo di balestra attraverso il collo.

Tumco richiama l’attenzione di Barristan sulla baia, chiedendo “Perché ci sono così tante navi?” Barristan ricorda che il giorno prima ce n’erano una ventina, ma ora sono tre volte tanto. Il suo cuore sprofonda quando pensa che devono essere arrivate le navi da Volantis, ma poi vede che alcune delle navi si scontrano.

Chiede a Tumco, i cui giovani occhi possono vedere più chiaramente, di osservare le bandiere. Tumco dice “Calamari, grandi calamari. Come quelli delle Isole del Basilisco, che a volte trascinano intere navi verso il fondo “. Barristan risponde: “Da dove vengo io, noi li chiamiamo Kraken”.

Rendendosi conto che i Greyjoy sono arrivati, il suo primo pensiero è “Balon si è alleato con Joffrey, o gli Stark?” Ma si ricorda che ha sentito dire che Balon è morto, e si chiede se questo abbia qualcosa a che fare con il figlio di Balon, il ragazzo che era sotto la custodia degli Stark. Vede che gli Uomini di Ferro si dirigono verso riva combattendo gli Yunkai, e dice, sorpreso, “Sono dalla nostra parte!” I mercenari non erano venuti a contrastare la sua carica perché già occupati con gli Uomini di Ferro!

Barristan è quasi allegro. “Siamo come Baelor Lancia Spezzata e il Principe Maekar, l’incudine e il martello. Sono nostri! Sono nostri!”

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To be published by Bantam Books; Copyright © 2013 by George R.R. Martin. All rights reserved. This is a fan-made translation: no copyright infringement intended.

Fonte: Westeros.org
Traduzione: Elena Zorzi
Editing: Aranel/Mariacristina M.

Aranel

Graphic & Concept Designer, Illustrator and Cartoonist. But most of all, Art Lover. Daughter of the North. Nerd, and proud.

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