R. Aramayo (Young-Ned per noi) parla di Ned e della scena finale!

Robert Aramayo che interpreta Young-Ned nello show, ha già rilasciato una bellissima intervista dopo la prima parte della “tower of joy” dove parlava del combattimento e di come è entrato nella parte.
Ecco l’intervista “finale” dove può finalmente dire la sua su tutto, speriamo di rivederlo in altri flashback nella prossima stagione! #TeamYoungNed (Scusate ma dovevo -Quinn)

Com’è stato tornare nei panni di Ned Stark?
È stato bello! Penso che la cosa interessante sia che attraversa quella porta lasciando così tanto dietro di sé. Non solo la Ribellione di Robert e il culmine del combattimento con Arthur Dayne, ma anche la stanchezza fisica – tutto quello che ha passato prima del momento in cui attraversa quella porta. È molto da sopportare. È stato divertente rimettermi nei suoi panni e pensare a cosa fosse appena successo, e a quello che porta con sé quando entra.

Cosa prova quando sta per attraversare la porta?
Non sa ancora cosa troverà, giusto? Questa è la cosa interessante. Pensa che sua sorella stia venendo torturata o qualcosa di simile, che qualcosa di orribile stia succedendo al di là di quella porta. E quello che poi vede non è nulla di diverso, a dire il vero. Entra e vede sua sorella sul letto, sangue dappertutto. Non sa cosa stia succedendo, ma sa che è qualcosa di brutto. La sua attenzione è attirata da lei. Quando varca la soglia della stanza non sa cosa aspettarsi. Non sa cosa fare.

Sono passati solo alcuni minuti, se non addirittura secondi, dall’intenso combattimento tra Ned e Arthur Dayne. Eppure quando si inginocchia accanto a Lyanna, si addolcisce.
Assolutamente sì. Ho quella battuta: “Anche tu mi sei mancata.” Ha sentito la mancanza della sorella. Parte di lui è semplicemente felice di vederla respirare. Non ha idea di quanto grave sia la situazione, e le vuole veramente bene.

A cosa vi siete ispirati tu e Aisling Franciosi, che interpreta Lyanna, per rappresentare il rapporto tra Ned e la sorella? Avete parlato del loro passato, di chi fossero prima di questa scena?
Per entrambi è stato molto importante parlare di quanto si volessero bene, e quanto questo sentimento fosse profondo, quanto fossero disposti a sacrificare l’uno per l’altra. Ned prova un grande rispetto e affetto nei confronti di Lyanna. Abbiamo parlato di quello. Quando due sono fratello e sorella, vivono tante esperienze insieme. E inoltre lui è suo fratello maggiore, il che ovviamente ha un certo significato. Era importante per noi mostrare l’affetto tra i due. 

Il loro ritrovarsi però dura poco, una volta che Ned si rende conto di quanto la situazione necessiti urgenza. Capisce all’improvviso che Lyanna non sta bene.
Esatto. Il fatto è questo: Ned è perso in quella connessione tra loro all’inizio, e magari la loro situazione, ovvero dove si trovino e cosa stia succedendo, non è così immediata da capire per lui, perché semplicemente lui è lì con sua sorella. Penso che capisca quando lei dice, “Sto per morire.” Lui si guarda le mani, e si rende conto che il sangue che le sporca è quello di Lyanna. All’improvviso, sono di nuovo nella stanza. E da lì, cerca di salvarla. Ci deve essere un modo, qualcosa che si possa fare. Non sa da dove venga il sangue e cosa le sia successo, ma ci deve essere qualcosa che qualcuno possa fare. Credo che la sua frustrazione con le ancelle: “Perché state lì impalate? Possiamo fare qualcosa! Possiamo chiamare qualcuno!”, sia la sua disperazione nel cercare di salvarle la vita.

Lyanna sussurra all’orecchio di Ned, e nonostante alcune parti non si sentano, per aumentare il valore drammatico della scena, possiamo mettere insieme qualche informazione. Lui capisce quello che gli sta dicendo, o come gli spettatori, è confuso?
Sì, perché penso che lei gli stia rivelando i punti salienti, in modo coinciso. Ha capito di non avere molto tempo a disposizione. Gli sta dando le informazioni di cui ha bisogno, prima di morire. Accade tutto molto in fretta per Ned. Lei spinge il suo viso vero il bambino, ed è in quel momento che i pezzi si mettono insieme. Di sicuro, prima di quel momento lui pensava ancora, “Di che cosa sta parlando?” Gli sta dando un sacco di informazioni, ma nessuna di queste sembra connessa al resto, fino a che non vede il bambino, e tutto ha senso.

Cosa passa per la mente di Ned quando il bambino gli viene messo in braccio?
Milioni di cose. (Ride.) Non penso ci sia nessun piano a questo punto. Questo è il momento “sul burrone”, il punto critico. Tutto è appena esploso, non ha ancora un piano in mente. Non sa ancora come affronterà la situazione. Penso che sappia solamente di aver fatto la promessa più importante della sua vita e ora dovrà capire come fare per mantenerla. Ma in quel momento, ha un bambino in braccio e sua sorella, accanto a lui, è morta. È epico. È qualcosa di enorme. Non penso sappia quale sarà il prossimo passo.

Tu eri un grande fan di Ned Stark anche prima di interpretarlo. Cosa pensi significhi per Ned, l’aver accolto Jon come un figlio, a spese della sua reputazione? È questo il momento che cambia tutto, per il suo personaggio?
In un modo strano, sì. Una cosa che ho sempre visto andare di pari passo con l’interpretare il giovane Ned è che si aspira ad avere i principi e la morale che Ned Stark possiede da uomo adulto. Ma non puoi semplicemente dire che sei questo e quello, e automaticamente lo sei. Sono cose che devi imparare. Devi avere delle esperienze nella tua vita che ti portano ad essere un uomo di saldi principi e onore, e tutto quello che sappiamo di Ned. Penso che questa intera sequenza sia uno di quei momenti in cui impara diverse cose che lo mettono sul cammino che lo porta a diventare l’uomo che conosciamo.
Si aspettava una cosa, e ora tutto è in mille pezzi, perché non si sarebbe mai aspettato quello che poi è successo quel giorno. Sono sicuro che pensava che sarebbe potuto morire. 

Pensi quindi che questo rappresenti una sorta di chiusura del cerchio, se pensiamo a questo specifico, terribile giorno nella vita di Ned? Deve sconfiggere Arthur Dayne in modo disonorevole per arrivare da Lyanna, e ora è con Jon, sul precipizio di una decisione incredibilmente onorevole.
Decisamente. Penso che quel giorno della sua vita giri tutto attorno all’onore. È la parola del giorno. L’oscillare, come dici tu, tra sconfiggere qualcuno in modo disonorevole, la morte di un guerriero che ammirava così tanto, la morte della sorella, che era una delle persone nella sua vita a cui teneva di più e poi la responsabilità di occuparsi di una nuova vita, che si trova completamente nelle sue mani. A volte la cosa più onorevole è mettersi in pericolo per proteggere qualcosa più grande di noi. Impara questo in quel preciso momento: avere dei principi saldi ed essere onorevole vuol dire che delle volte sarai tu a soffrire. Ed è esattamente quello che succede, perché nessuno si dimentica quello che è successo. Nessuno si dimentica di questo bambino e la cattiva reputazione che si fa, nel dire a tutti che Jon è suo figlio. Penso che la lezione che riguarda l’onore e il capire che a volte certe cose prendano il tuo posto, sia ancora da imparare a questo punto della storia, ma Ned la imparerà quando deciderà cosa fare con il bambino.

Chiaramente, questo momento cambia tutto quello che sapevamo su Jon Snow; ci sono un sacco di domande riguardo chi sia veramente e che impatto potrebbe avere andando avanti. Ma per Ned, questo cambia qualcosa o semplicemente riafferma la nobile immagine del Ned abbiamo conosciuto nella prima stagione?
Penso che la riaffermi, sì. Credo che in parte, sia quello che rende così bello l’aver diviso in due la Torre della Gioia. La prima parte mostra un lato di Ned molto diverso. Non ha tempo di osservare le regole di combattimento appropriate, contro Arthur Dayne. Deve solo superarlo. Penso che molte persone abbiano risposto alla scena in un modo che ha fatto cambiare loro idea riguardo Ned; avevano le loro opinioni su come Ned doveva essere intorno ai 20 anni. Ma ci sono alcune cose che non sa ancora; è un ragazzo. Poi quando è nella torre, e le decisioni che deve prendere al suo interno, confermano quello che sapevamo di lui.

Durante questa sequenza, qual è stato il tuo percorso emotivo? Dev’essere stato un luogo molto intenso da visitare con questo personaggio.
Lo è stato. Ma la cosa fantastica delle due sequenze alla Torre della Gioia è che l’intenzione è chiara, capisci cosa intendo? Nella prima parte, deve superare Arthur Dayne per entrare nella torre. Una volta che è dentro la torre, vuole solamente stare con sua sorella e salvarle la vita. Quando qualcuno interferisce con quelle intenzioni, prendi quello che ti arriva. Ma la motivazione maggiore quando arriva a cavallo, e corre attraverso quella porta, è superare Arthur Dayne e salvare la sorella. E questo a prescindere da quello che scoprirà una volta dentro la stanza. Sono sempre dell’opinione che, come attore, il fatto che il copione si scritto così bene e le intenzioni chiare aiuti davvero. Poi devi solo salire a bordo e goderti il viaggio.

Tornando alla prima parte della sequenza, ora che sappiamo che Bran può interagire con il passato, puoi condividere con noi in che modo hai interpretato la reazione di Ned al fatto che Bran lo chiami?
Ad essere sincero, dal punto di vista di Ned, lui sente qualcosa. È quello che ho detto dopo quella puntata, e lo dico ora. Ha sentito qualcosa. Ma è interessante che sia successo. La sua prospettiva non è diversa a seconda di quello che sa il pubblico. Si è girato dopo aver sentito qualcosa, e ha guardato per capire cosa fosse.

Tu non sei stato l’unico ad aver interpretato Ned Stark in questa stagione. Hai qualcosa da dire sullo spettacolo di Braavos, che ha un po’ preso in giro Ned?
È vero! Non sono l’unico. Devo dire che sono un fan assurdo di Game of Thrones, ma ho un gruppo di amici e lo guardiamo tutti insieme. È sempre questa la regola. Ora sto molto tempo in America, quindi quando esce, io ed alcuni amici aspettiamo e poi lo guardiamo insieme. Quindi devo recuperare un sacco questo venerdì. (Ride.) Sarò a casa e farò una maratona epica. Sono entusiasta. 😀

Pensi che per te ci sia altro da esplorare, con Ned?
Quello che ho apprezzato di più nell’interpretarlo è che ha avuto uno scopo nella storia. La sequenza della Torre della Gioia e quello che rivela, porta la storia avanti ed è necessaria. Non credo ci sia un altro momento necessario ad avanzare la storia in alcun modo, in cui vediamo il giovane Ned Stark. Ma ripeto, questa è l’unica serie, e forse l’unica cosa che guardo in modo così devoto.

“Questo personaggio è il mio preferito. Non posso esprimere a parole quanto mi senta privilegiato e onorato di aver fatto parte di questa storia, di averlo interpretato in queste due brevi scene. È un regalo immenso.”

Grazie Young-Ned, speriamo di rivederti nella settima stagione, ce lo prometti?

Traduzione: Alessandra Pani
Editing e adattamento: Quinn

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