George Martin spiega perché non parla spesso di The Winds of Winter

Sappiamo benissimo che per noi Winds of Winter è un argomento sofferto e delicato.

I fans sono sempre ansiosi di avere notizie sui progressi del libro e a volte chiedono direttamente a Martin.

Spesso risultano anche fastidiosi, sia su facebook che sul blog. Quando lui pubblica cose non inerenti all’argomento arrivano anche ad insultarlo. Negli ultimi giorni, lui ha risposto ad alcune delle loro domande.

Il post in questione non aveva nulla a che vedere con The Winds of Winter. Riguardava le illustrazioni di Wild Cards, una saga antologica di fantascienza di cui Martin è editore.

Martin scrive spesso a proposito di Wild Cards, e l’utente slancet27 non ne era molto felice:

Sebbene io sia certo che ci sono dei lettori di Wild Cards, sono pronto a scommettere che il 99% dei tuoi fans lo sono per via di ASOIAF. Sfruttare la popolarità della saga per promuovere Wild Cards a dei lettori che non sono interessati è irritante. Soprattutto dato che non ci dai uno straccio di informazione su Winds of Winter da più di un anno. I fans si infastidiscono e si arrabbiano perché amano il tuo lavoro, sono sicuro che sia un fardello, ma è per questo che fai soldi.
Un post su ASOIAF ogni dieci su Wild Cards sarebbe più equo. Dacci qualcosa George, vogliamo sapere.

Martin ha scritto una risposta abbastanza sostanziosa.

Anche se è sicuramente vero che le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco hanno molti più lettori di Wild Cards, penso che dire che sono un 99% contro un 1% sia piuttosto esagerato. Anche Wild Cards è molto popolare, altrimenti non sarebbe durato per trent’anni e ventitré volumi (e altri quattro in arrivo).
Se scrivo di più su Wild Cards, è perché ci sono più cose da dire: libri pubblicati, distribuiti nei negozi, il nuovo sito web… Scrivo delle Cronache e di Game of Thrones quando ci sono delle notizie da comunicare.

Vuoi davvero dei post settimanali su Winds of Winter che dicono: “Ci sto ancora lavorando, non ho ancora finito”? So che alcuni autori scrivono post tipo: “Oggi ho scritto tre pagine”, ma io non ho mai fatto così. E quando ho provato, mentre lavoravo a Dance with Dragons, sembrava che anche così le persone si arrabbiassero.
Insomma, non va bene se non lo fai e non va bene se lo fai.

A proposito di Wild Cards, Martin ha detto in un altro post che, anche se a volte scrive per la saga oltre a esserne l’editore, in questi giorni non ne ha davvero il tempo, e probabilmente non continuerà “finché non avrà finito Winds of Winter, e forse anche Dream of Spring.

Martin ha risposto anche a un altro utente, il quale sosteneva che i fans “ossessionati dai suoi libri” sono praticamente un complimento. Dopotutto, dice, “è colpa tua se esistiamo.”

Martin ha risposto:

“…ossessionati dai miei libri”, okay, d’accordo, ma…
1) l’ossessione non è mai qualcosa di buono, a tutti serve un minimo di equilibrio, e…
2) il lavoro è tutto mio. Bè, Wild Cards è il risultato del lavoro di oltre quaranta persone, ma io ne faccio e ne ho sempre fatto parte in modo consistente, come autore ed editore e capocuoco e lavapiatti. Haviland Tuf è opera mia, Thousand Worlds è opera mia… il mio lavoro comprende le Cronache, e molto di più.

Martin ha chiarito la sua opinione riguardo le ipotesi dei fans che possa non vivere abbastanza a lungo da terminare la saga delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco…

Non prendo come un complimento le ipotesi sulla mia morte, no. La mia speranza è di vivere altri trent’anni e scrivere altri trenta libri.

Secondo il mio modesto parere è stato anche troppo gentile verso questa gente. (Quinn)

Che cosa ne pensate delle sue risposte? Vi piacerebbe avere dei “post settimanali su Winds of Winter” con dei piccoli aggiornamenti, preferite lasciare che Martin scriva con i suoi ritmi?

Blog dello zio: Not A Blog
Traduzione: Chiara
Edit: Quinn

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