Game of Thrones fallisce nel rappresentare una delle storyline più femministe della saga.


C’è del marcio a Dorne.

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In un episodio che ha già corteggiato la controversia a causa del modo scelto nel gestire la notte di nozze di Sansa e Ramsay, i miei sospetti e le mie paure su come Game of Thrones abbia fallito con l’arco narrativo dorniano si sono realizzati. Prima di parlarne, permettetemi di ribadire che questa discussione non mette in alcun modo in ombra quello che è successo durante la scena finale di “Unbowed, Unbent, Unbroken”.

Oggi rivolgiamo la nostra attenzione ad un’altra trama che amplifica ulteriormente il rapporto problematico tra il team creativo di Game of Thrones e i personaggi femminili creati da George R.R. Martin. Stiamo parlando dei problemi che sono venuti fuori nell’adattamento delle storie ambientate a Dorne.

Per coloro che hanno bisogno di queste cose, lasciate che questo sia il vostro avviso per gli spoiler. Questa discussione include rimandi alla serie, fino all’episodio più recente. Include anche alcune informazioni provenienti dai libri, che potrebbero includere qualche spoiler per la serie, anche se a questo punto non sembra probabile. In ogni caso, siete avvisati. A Dorne, il pericolo si nasconde dietro ogni angolo.

Iniziamo con qualcosa che la serie ha azzeccato: il principe Oberyn Martell. L’introduzione della serie a Dorne, dopo tre stagioni di chiacchiere sparse sul misterioso e remoto settimo reame, è stata fatta con l’arrivo del principe Oberyn (aka “la Vipera Rossa”) ad Approdo del Re, nella quarta stagione. Arrivò ad Approdo del Re per partecipare al matrimonio di Joffrey e Margaery, ma anche con un secondo fine.  Vale a dire, vendetta contro Tywin Lannister e Gregor “la Montagna” Clegane, per lo stupro e assassinio di sua sorella, Elia.
Abbiamo imparato molto su Dorne durante il nostro breve tempo con Oberyn. È senza dubbio il più progressivo dei Sette Regni, con valori molto liberali riguardo la sessualità e lo status. Ma forse la cosa più importante detta da Oberyn prima della sua prematura morte è stata “Non facciamo del male alle bambine, a Dorne.”

È un messaggio che ci dice molto di quello che dobbiamo sapere su Dorne. Ma c’è di più riguardo la visione del mondo dorniana, rispetto a quello che la serie ha mostrato. Nei libri, è messo in chiaro che Dorne non è solamente un paradiso mediterraneo sexy. È un regno di accettazione. A Dorne, i nati bastardi non vengono trattati con sdegno, come invece accade negli altri sei regni. A Dorne, il figlio maggiore del sovrano è l’erede al trono, a prescindere dal sesso. È diverso da qualsiasi altro posto del mondo che George R.R. Martin abbia creato.

Nei libri, l’erede di Dorne è un personaggio chiamato Arianne Martell, la bella e calcolatrice figlia del principe Doran (fratello di Oberyn). Dopo che la principessa Myrcella è spedita a Dorne e fidanzata al principe Trystane (il fratello più giovane di Arianne), lei diventa buona amica della giovane Lannister. E dopo la morte del principe Oberyn, le Serpi delle sabbie sono decisamente sconvolte. Per evitare che facciano qualcosa di avventato, il principe Doran le fa rinchiudere. Ispirata dalla loro indignazione e frustrata dal fatto che il padre non agisca contro i Lannister per aver ucciso suo fratello e sua sorella, Arianne idea un piano: vuole nominare Myrcella regina dei Sette Regni, basandosi sulla legge dorniana e sul fatto che Myrcella sia nata prima di Tommen. Se riuscisse a fuggire con Myrcella ed elevarla a sovrana dei Sette Regni, metterebbe un’amica di Dorne (e sua alleata personale) sul trono di spade. Dunque è lei che tenta di rapire Myrcella, ma con motivazioni molto diverse.

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Arianne Martell, courtesy of Fantasy Flight Games. Art by Magali Villeneuve.r

Non è un grande piano, perché Arianne non bada al fatto che Approdo del Re non riconosca la legge dorniana che prevede che una donna possa succedere al trono, ma è audace ed interessante. Arianne è un personaggio che agisce, qualcuno che usa la sua conoscenza della politica per dare vita ad un cambiamento che è in riga con la vera e propria essenza della visione del mondo di Dorne: ovvero, che il tuo sesso non è un prerequisito per essere capaci di governare e che fare del male alle bambine è fuori discussione.

Nella serie, sappiamo ora che la storia di Dorne è molto diversa e molto più sinistra nei confronti di Myrcella. Arianne non è pervenuta (molto probabilmente eliminata del tutto) e al suo posto c’è Ellaria Sand, l’amata di Oberyn. È importante notare come nel libro Ellaria fosse quella che, come Doran, incoraggiava alla pazienza e alla cautela, dopo la morte di Oberyn. Viene rivelato in seguito che stanno giocando ad un gioco che richiede tempo, con un piano molto più ampio, alla Ditocorto o Varys. La versione della serie li fa sembrare di mentalità ristretta e insignificanti, una sorta di versione abbronzata dei Bolton.

L’Ellaria della serie idea un piano che va contro il codice morale dorniano. È praticamente, “facciamo del male alla bambina e iniziamo una guerra.” Questo fa sì che la dinamica venga capovolta. Le Serpi delle sabbie sono diventate le cattive della storia, decise a fare del male a Myrcella nella loro cieca ricerca di vendetta, invece di essere personaggi pericolosi, ma al tempo stesso eroici e con cui si può simpatizzare. Questo le ha rese monodimensionali, stereotipi che potrebbero diventare più conosciute come “quella con la frusta” e “quella con i pugnali”, piuttosto che come personaggi a tutto tondo. Sono caricature, mentre Oberyn era un personaggio dinamico e approfondito. Si potrebbe ribattere che non c’è abbastanza tempo per approfondirle tutte e tre e aggiungere Arianne, ma se la serie fosse stata davvero interessata a rendere quella di Dorne una storia importante, avrebbero trovato il tempo e vari modi per farla funzionare.

Invece ci hanno dato una storia che fa sembrare Dorne il posto cattivo dal quale Jaime Lannister deve salvare sua figlia-nipote. La serie ha preso una versione molto interessante della diversa visione del potere e del genere sessuale in un mondo oppresso dal privilegio maschile e dalla patriarchia, e l’ha resa una storia su un uomo eroico che deve portare via la figlia dall’isola delle donne assetate di sangue.

È una vergogna. Sono deluso. E visto che so che la trama di Dorne nella serie non è ancora terminata, spero che alla fine mi dimostreranno che avevo torto. Il problema inerente al fatto di giudicare una serie settimana per settimana, è che ci manca il contesto, non conosciamo la storia per intero. Questo è vero soprattutto questa settimana, rispetto ad altre. Ma la mia vera paura è che il viaggio della serie a Dorne inizi e finisca nella quinta stagione, lasciando fuori tantissimi altri personaggi interessanti. Si tratterà dunque di risolvere la ricerca di redenzione di Jaime (salvando la figlia) e non sentiremo più nulla dei dorniani.

La serie può ancora mostrare il vero potenziale di questa storia? Certo. Arianne potrebbe essere introdotta nella sesta stagione, diventerebbe un interesse amoroso e un ostacolo per Jaime, e un piano generale dorniano potrebbe essere rivelato ed eseguito. Ma i precedenti della serie – il suo rapporto con Dorne e con molti dei suoi personaggi femminili – fanno pensare altrimenti. Non sembrano interessati alle sfumature con cui Martin ha dipinto Dorne. Perché, nel bene o nel male (male, in questo caso), l’efficienza sta arrivando.

 

Indignazione Bonus

È giunto il momento di cercare il pelo nell’uovo. Come se questo arco narrativo maltrattato non fosse abbastanza, anche i titoli di testa di Game of Thrones guardano Dorne dall’alto in basso. L’inclusione di Dorne nei titoli di testa non solo è giunta con qualche episodio di ritardo, ma include pure un grave errore. Invece di usare una delle città dorniane (es. La capitale Lancia del Sole o I Giardini dell’Acqua, dove si sta svolgendo la quinta stagione), la serie ha deciso di fare un miscuglio di iconografia dorniana e appiccicarci la parola “Dorne”.

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Sarebbe come mostrare Approdo del Re, ma con la scritta “Terre della Corona.” Dorne è un regno, non una città. Come si può vedere nella mappa sottostante, ci sono diverse città a Dorne:

Questo dovrebbe essere un dettaglio insignificante, ma basandosi su tutto quello che è successo con la trama dorniana, è ulteriore prova che la serie non sa davvero cosa fare con Dorne, e nemmeno è abbastanza interessata a renderla nient’altro che una diversione per Jaime Lannister. È un altro esempio di come lo show prenda delle storie con forti personaggi femminili e le renda marginali, parte della storia di un uomo. In un mondo feudale che è già intriso di patriarchia, non risulta solo ridondante, ma anche pigro. Specialmente quando c’era l’occasione di fare qualcosa di interessante e unico on il regno di Dorne.

Fatto abbastanza divertente

Il titolo dell’episodio, “Unbowed, Unbent, Unbroken” [mai inchinati, mai piegati, mai spezzati], è il motto della casata Martell di Dorne. Per me, questo è sale sulle ferite. Grazie, Game of Thrones.

 

 

Traduzione: Alessandra P.
Fonte: FilmSchoolRejects.com

 

 

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