Stannis è stato la principale vittima della quinta stagione di Game of Thrones

L’aspirante re si meritava di meglio.

Non doveva andare così, davvero.

 Stannis Baratheon, grammar nazi e padre genuinamente amorevole, ha avuto davanti a sé un futuro roseo per la prima metà di questa stagione di Game of Thrones – cosa che, nel Continente Occidentale, ovviamente significa che si stava dirigendo verso la rovina. È stato difficile amare Stannis per la maggior parte del tempo che ha passato sullo schermo; bè, con tutte le volte che ha ucciso fratelli, trascurato figlie, bruciato innocenti, e con il suo sguardo eternamente arrabbiato. Ma man mano che gli eroi cadevano, e mentre il Nord passava sotto il dominio degli Estranei da una parte e di Ramsay Bolton dall’altra, Stannis era diventato una forza del… non proprio del bene, ma perlomeno aveva un codice morale.

Stanniss-endPiù precisamente, aveva due codici: quello che l’aveva fatto diventare un leader astuto ed efficiente, e quello del Signore della Luce che predicava Melisandre, ed è stato quando ha ceduto a quest’ultimo che tutto è andato in pezzi, in ciò che è sembrato un nanosecondo. La velocità con la quale ogni stagione di Game of Thrones deve raccontare ogni singola storia è comprensibile, ma ha reso il crollo di Stannis particolarmente improvviso, passando da decisioni assennate riguardo il dover intraprendere la marcia prima che l’inverno colpisse al sacrificare la sua unica figlia in un paio di brevi scene.
Sapevamo che Stannis avrebbe fatto le cose orribili che gli suggeriva Melisandre, il che ha fatto stagliare nei recessi della nostra mente la potenziale morte di Shireen per tutta la stagione. Ma qualsiasi giustificazione lui si sia dato per essere passato da comandante militare a fanatico religioso ci è stata ben nascosta, con rare eccezioni.

Dal momento in cui il finale di stagione era iniziato, il destino tragico di Stannis era chiaro: un altro espediente per liquidare la sua storia all’inizio dell’episodio e poter proseguire con altri orrori. È stato un piccolo, legittimo piacere vedere Brienne giustiziare Stannis, ma ha anche profilato l’ombra del conflitto morale che avrebbe potuto esserci se ci avessero permesso di stare ancora dalla sua parte. Abbiamo visto, alla fine dell’ultima stagione, che dramma affascinante possa essere quando due persone che ci piacciono si scontrano: perché non lasciarlo accadere ancora? Negli anni, uno dei molti pregi di Game of Thrones è stato permettere alle nostre opinioni sui personaggi di evolversi, vedendo la bontà negli assassini e la malvagità nelle eroine femminili. Stannis ha sperimentato una delle più affascinanti di quelle evoluzioni, solo per gettarla via all’ultimo momento per ottenere… una fine più veloce? La giustizia di Brienne? Far tornare Melisandre alla Barriera in tempo per resuscitare Jon Snow?

GOT509_120314_HS_DSC_71671Stannis era un emblema del vecchio mondo che ora gli Estranei sono pronti a spazzare via – stava giocando al gioco del trono mentre il mondo ballava sul Titanic, alle porte di un’apocalisse che avrebbe reso tutto irrilevante. Come gli eventi di “Aspra Dimora” hanno reso chiaro, nessuno tenace e inflessibile come Stannis sarebbe durato a lungo. Ma è stato ingiusto nei confronti di questo leader forte e brillante fargli scrivere la propria condanna a morte così improvvisamente, saltare così tanti dei gradini che avrebbero potuto condurre al suo unico errore fatale. La sua agonia guardando la figlia bruciare non ha reso la decisione più giustificabile; la sconfitta del suo esercito contro i Bolton ha solo reso la sua morte più inutile e crudele. Non sappiamo nemmeno se sia stato il sacrificio di Shireen a sciogliere la neve; potremmo scoprirlo soltanto se Melisandre riuscirà veramente a riportare indietro Jon dal mondo dei morti, una redenzione per il personaggio associato con la casa Baratheon che probabilmente la meritava meno.

Game of Thrones ha avuto delle difficoltà a cercare di muoversi velocemente fra le moltissime trame diverse di questa stagione – tutto quello che è successo a Dorne, il matrimonio di Sansa e Ramsay, l’ammutinamento alla Barriera – ma tutte queste storie avranno la possibilità di essere migliorate nella prossima stagione. Stannis, e sostanzialmente tutta la casa Baratheon, se ne sono andati, lasciando praticamente nessuno nel Continente Occidentale che possa mantenere intatto il vecchio mondo. Si meritava più tempo per orchestrare a dovere la sua fine, oppure meritava di riuscire a respingere gli Estranei, oppure meritava di capire gli errori della guida di Melisandre. In ogni modo, si meritava di meglio.

 

Traduzione: Chiara B.
Fonte: Vanity Fair

2 Comments

  1. Nord e della loro causa, perchè ogni volta sono a un passo dalla vittoria e invece precipitano. Per Cercei è esattamente l’opposto.Non sono riuscita ad apprezzare questo personaggio, in tutte e due le versioni.
    Re Stannis descritto dai libri è un pochino meglio, quello della serie più che un uomo di fede è un fanatico, quasi ottuso.
    La sua fine comunque è piuttosto triste e ingloriosa, muore per mano di Brienne che è una nemica di Cercei e dei Lannister, ma questa donna ogni vuolta che si muove sbaglia.

    Brienne avrebbe voluto aiutare il Nord, e Sansa Stark ma il suo desiderio di vendicare Renly l’ha spinta a non ragionare.
    Decisamente ha sbagliato e questo rende ancora più triste il destino di Stannis Baratheon…
    Così questo uomo sicuramente migliore di molti altri della serie, se ne va lasciando di lui un pessimo ricordo.

    Ora poi non voglio divagare dal tema propost, ma sembra quasi che il destino non sia dalla parte degli uomini del

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