Sean Bean riflette sulla sua eredità ne Il Trono di Spade

Era un brav’uomo; il primo brav’uomo. Nonostante siano passati otto anni dalla sua morte ne Il Trono di Spade, il suo spirito vive tutt’ora. Questa è l’eredità di Eddard Stark di Grande Inverno interpretato da Sean Bean.

Come dicono nel Nord, “quando la neve cade e i venti gelidi soffiano, il lupo solitario muore, ma il branco sopravvive”. Il nobile Ned era il lupo solitario ucciso troppo presto dal boia di Joffrey (il che è stato uno shock almeno per tutti quelli che non avevano letto i libri di George R.R. Martin). Succedeva nella penultima ora della prima stagione. Ma il resto del suo branco, Sansa (Sophie Turner), Arya (Maisie Williams), Bran (Isaac Hempstead Wright) e Jon Snow (Kit Harington) si assicurano che la sua memoria sopravviva, mentre si preparano per la grande conclusione dell’ottava stagione dell’epico show fantasy targato HBO.

Sean Bean, 59 anni, è stato uno dei primi attori ad entrare a far parte del cast de Il Trono di Spade, insieme a Peter Dinklage (Tyrion Lannister); è persino apparso nello sfuggente pilot mai andato in onda, girato (e poi rielaborato) prima che lo show venisse ufficialmente avviato. Prima dell’attesissimo arrivo dell’inverno a Westeros, Bean ripensa ai suoi giorni come Ned, all’impatto duraturo del personaggio, e a quel segreto sul suo presunto figlio bastardo che cambia le carte in tavola.

ENTERTAINMENT WEEKLY: Riguardo a quel segreto che Ned si è portato nella tomba, qualcuno ti aveva gentilmente detto la verità sui genitori di Jon Snow?

SEAN BEAN: No. Come tutto ciò che riguarda Il Trono di Spade era stato tenuto ben segreto. Credo sia questa la magia e la gloria de Il Trono di Spade, ecco perché è sconvolgente e sbalorditivo quando poi i segreti vengono rivelati.

I produttori Dan Weiss e David Benioff ti avevano anticipato qualcosa sul tuo personaggio prima di cominciare a girare?

Sì, siamo stati a pranzo insieme a Soho, sei o sette anni fa ormai, prima di girare il pilot. Abbiamo fatto una bella chiacchierata ed ero molto emozionato quando mi hanno offerto la parte. Credo che allora ci fossimo solo io e Peter nel cast. Ero molto emozionato all’idea. Non sapevo a quel tempo quanto lo show sarebbe diventato enorme e intenso. Io cercavo solo di entrare nella parte, come tutti gli altri. Nessuno immaginava che sarebbe diventato uno show così allettante e su vasta scala. Già, è stato l’inizio di tutto per me. E, ovviamente, sapevo che non sarei durato a lungo. Ma l’ho accettato.

Durante quell’incontro, sei riuscito a farti dare qualche anticipazione sul grande segreto riguardo a Jon Snow?

In realtà no. Dissero che sarebbero successe molte cose, svolte e colpi di scena drammatiche e che sarebbero successe nella prima stagione. Era già abbastanza difficile seguire le storie complicate e intricate, con tutte le famiglie diverse e i mondi diversi. Qualsiasi altra informazione sarebbe stata di troppo forse. Come si può vedere, la morte e com’è stata sviluppata, credo ci sia un limite a quello che si può accettare in una sola volta. Rivelano solo quello che vogliono farti sapere, e credo vada bene così. Rende tutto più emozionante da scoprire.

Quale credi sia il motivo per cui Ned piace così tanto?

È un uomo d’onore, molto leale, di grande integrità, e fa il lavoro sporco, come quando all’inizio taglia la testa a quell’uomo.  Ma è un uomo giusto, rispetta i suoi principi nel bene e nel male, a prescindere da contro chi combatte. Quando andò ad Approdo del Re e rimase coinvolto in tutti quei tradimenti, era qualcosa a cui non era abituato, sicuramente non a quei livelli. Credo fosse triste vedere quanto queste persone lo indebolissero fino a portarlo alla sofferenza, e lui ci era dentro.  Nonostante tutto, mantenne il suo onore e la sua integrità, e credo che questo sia piaciuto molto agli spettatori. È uno dei pochi brav’uomini. È stato il primo brav’uomo ne Il Trono di Spade, e lo fu fino alla fine. I suoi figli e le sue figlie presero i suoi valori, e grazie a questo, grazie a lui, lo show è più ricco.

 C’è il pilot che tutti abbiamo visto e poi c’è quello originale mai andato in onda. Cosa ricordi dalle riprese di quello originale?

Penso che c’erano tanti bei momenti. È stato un esperimento per alcuni aspetti. Credo stessero cercando di far vedere cosa si poteva raggiungere: lo spettacolo e lo stupore, la vasta scala e la complessità, tutte le famiglie in guerra, la magia, la bellezza e i tradimenti. Penso sia stato difficile mettere tutto questo in un pilot e forse si è persa un po’ la storia. Ciononostante, ha dato un’idea di quello che poteva essere. Noi seguivamo soltanto quello che c’era scritto sulla pagina, e anche se non hanno usato tutto il pilot ma solo alcuni momenti, credo sia servito al suo scopo. Come ho detto, mostra quello che si può fare e sicuramente quello che è stato fatto dopo. È stato sviluppato, è diventato ancora più grande, emozionante e mozzafiato. Era un’idea, credo. È impossibile farsi un’idea di un’intera stagione de Il Trono di Spade in un pilot. Eravamo contenti di quello che avevamo fatto e ci è piaciuto farne parte; sapevamo che c’era qualcosa di speciale già nella fase iniziale.

Quali sono alcune differenze fra il pilot originale e quello che è andato in onda?

Mi ricordo una scena in cui Bran si trova al vecchio albero a parlare con i suoi genitori della vita. Era molto giovane allora, Isaac ne interpretava il ruolo. C’erano alcune scene molto belle con Maisie nel ruolo di Arya. Mi piacevano queste scene perché si staccavano da tutti gli orribili tradimenti; erano molto naturali e le persone ci si potevano identificare: un padre e i suoi figli. Mi ricordo anche il banchetto, era molto interessante. Girammo in Scozia ed era un banchetto con re Robert. Tutte le famiglie riunite, potevi sentire la tensione orribile che rappresentava quello che successe dopo.

Per chiudere, cosa ricordi dalle riprese delle tue ultime scene come Ned?

Credo fosse la svolta negativa generale, lo scivolare in quel covo di vipere da cui non riusciva a tirarsi fuori. Stava crollando, cercava di rispettare i suoi valori e mantenere la sua dignità; allo stesso tempo, non aveva alcun supporto ma è andato avanti. È rimasto per Robert come Primo Cavaliere, poi è salito sul trono lui stesso e le cose sono andate sempre peggio. Mi ricordo le riprese quel giorno. La morte, cosi bella perché inaspettata. Credo sia fantastico il modo in cui l’hanno girata. Ma sono morto, e poi ho dovuto girare altre scene che venivano prima nell’episodio, quindi non è stata la fine per me. Abbiamo girato a Malta, faceva molto caldo e c’erano molti colori. Eravamo tutti lì; in questo genere di cose c’è una sorta di macabro umorismo. Quello che succede è orribile, ma inizi a ridere e ridacchiare. Nel momento in cui è caduta la testa, ci sono stati alcuni errori. Non sempre ha funzionato bene. Era abbastanza divertente e ha un po’ rotto la tensione.



Traduzione: Ludo Vica
Editing: Alex Auriuso
FONTE

Alex Auriuso

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