George R.R. Martin: “Secondo me non dovrebbe essere l’ultima stagione”

George R. R. Martin ha rilasciato un’intervista a The Hollywood Reporter mentre si trovava a New York, in occasione della première mondiale dell’ultima stagione. Ha risposto ad alcune domande sulla fine dello show di HBO, sui suoi progetti per gli altri romanzi della saga e sul pilot dello spinoff ideato da Jane Goldman.

Eccoci qui, alla première dell’ultima stagione. Come si sente?

Secondo me non dovrebbe essere l’ultima stagione. Ma ormai siamo qui. Mi sembra di aver cominciato soltanto la settimana scorsa. Dite che mi sbaglio? Il tempo è passato in un lampo. È molto emozionante. So che è la fine dello show, ma non lo è per me. Sono ancora immerso nella scrittura dei libri. Ci sono altri cinque sequel televisivi in fase di sviluppo. Penso che continuerò a bazzicare in giro per Westeros anche quando se ne saranno andati tutti. (Ride.)

Noi non andiamo da nessuna parte! È emozionato al pensiero che in questo momento si sta realizzando un altro pilot? Stiamo ricevendo notizie dei nuovi casting. Cosa può dirci a riguardo?

Le riprese non sono ancora iniziate, ma ci siamo quasi. Il regista e il cast sono fenomenali. Sto seguendo il progetto molto da vicino. Tengo le dita incrociate. È qualcosa di diverso, decisamente molto diverso. Ambientato nel passato, millenni fa. Si tratta di un’epoca di Westeros completamente diversa. Niente draghi, niente Trono di Spade, niente Approdo del Re. Sarà interessante conoscere le opinioni dei fan.

Il riassunto del pilot dice: “Non è la storia che pensiamo di conoscere.” Anni fa, è stato pubblicato Il mondo del ghiaccio e del fuoco, che racconta molta della storia di Westeros e non solo. Se dovessimo davvero andare a scavare nel libro in cerca di dettagli, troveremmo degli indizi sui progetti per il pilot?

(Riflette.) Potreste trovare una frase o due nel Mondo del ghiaccio e del fuoco. Di sicuro non troverete dodici pagine di indizi. Gran parte della storia si basa su quelle poche frasi, che Jane ha usato per inventare qualcosa di nuovo.

Parlando delle sue storie, lei si è descritto come un giardiniere che permette ai propri personaggi di fiorire e di crescere; è stato così con Jon Snow, per esempio, o con Daenerys. Come ha fatto a piantare dei nuovi semi all’interno di questa serie?

Lo faccio sempre. Se leggete il mio libro uscito a novembre, Fuoco e sangue… be’, ho inventato centinaia di personaggi nuovi. Mi piacerebbe avere trent’anni, e non settanta. Avrei più tempo per scrivere molti altri libri su tutti loro. Ma così è la vita! Quel libro era una sorta di compendio storico, così mi sono limitato a riassumere ciascun arco narrativo.

[Nello show] i personaggi vanno e vengono in continuazione. Li ha uccisi tutti senza pietà.

Be’…

Non con le sue mani! Però è stato l’architetto di alcune morti davvero grandiose.

Voglio sottolineare che David e Dan hanno fatto molte più stragi di me. Potrei fare i nomi di venti personaggi che sono morti nello show e sono ancora vivi nei libri. Moriranno anche nei libri? Chi lo sa.

Qual è il momento esatto in cui si rende conto che un personaggio ha fatto il proprio corso?

Per quanto riguarda i personaggi principali, ho già tutto pronto dal ’94 o dal ’95. Con i personaggi minori, invece, a volte sto scrivendo una scena dal punto di vista di uno dei protagonisti, e mi serve qualcuno con cui farlo interagire. Quindi aggiungo un nuovo personaggio e, a volte, prende vita in modi inaspettati. È lì, in quella scena, e inizia a muoversi in un’altra direzione. È questo l’approccio del giardiniere. Ma so già gli eventi più importanti per i personaggi principali. Non è lo stesso per quelli che sono entrati a far parte della storia più tardi.

Fino a che punto è stato coinvolto nell’ultima stagione di Game of Thrones? Si sta concentrando perlopiù su The Winds of Winter?

Sì, sono stato in isolamento. I miei fedeli collaboratori – ce ne sono un paio insieme a me – mi hanno incatenato alla macchina da scrivere. Mi stanno facendo mangiare cibo sano. (Ride.) È terribile!


Traduzione: Chiara B.
Editing: Alex Auriuso
FONTE

Alex Auriuso

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